Proseguono in otto Città metropolitane (Milano, Bari, Catania, Cagliari, Messina, Napoli, Genova e Roma), nonostante i rallentamenti dovuti all’emergenza sanitaria, i lavori dei tavoli per l’elaborazione o l’aggiornamento del Piano di Azione Locale (PAL) finalizzato a favorire l’integrazione delle Comunità Rom, Sinte e Camminanti (RCS).
Fino ad ora, tra una prima fase in presenza e una seconda da remoto, si sono tenuti in totale 38 incontri, con il coinvolgimento di oltre 200 stakeholder a livello nazionale.
I lavori sono iniziati a fine 2019 con la presentazione dei risultati della mappatura sui bisogni delle comunità Rom, degli obiettivi, delle metodologie e delle attività previste dal progetto, per poi proseguire con la creazione di sottogruppi dedicati ai quattro temi su cui l’azione si sviluppa: Casa, Scuola e Formazione, Salute, Lavoro e Cittadinanza attiva.
La pandemia attualmente in corso ha per forza di cose influito sul prosieguo delle attività, spingendo in molti casi sulla tutela della salute e su come evitare il contagio e le sue conseguenze. In diverse città, infatti, si è parlato nel corso degli incontri più recenti su come la crisi da Covid-19 abbia impattato sulle comunità Rom sia in termini sociali sia sanitari, ma anche sui possibili scenari post emergenza.
È accaduto ad esempio a Cagliari e a Roma durante gli appuntamenti online svoltisi nel periodo estivo. Ma anche a Bari, dove si è parlato nello specifico delle azioni poste in essere durante la prima fase di emergenza sanitaria per garantire supporto e sostegno alle comunità Rom della città. Su questo argomento è intervenuto il dottor Enzo Limosano, referente di “Medici con il camper”, che ha presentato le attività di screening sanitario avviate negli insediamenti baresi. A luglio anche a Milano sono stati illustrati gli interventi di prevenzione e sensibilizzazione realizzati in collaborazione con Emergency e con l’Associazione Medici Volontari italiani.
Sempre al tema della salute è stato dedicato il sesto incontro del tavolo di Napoli dello scorso 21 dicembre.
A Messina, nel corso dell’ultimo incontro è intervenuta la dottoressa Tiziana Morina per presentare Mecc, il nuovo strumento di finanza etica della Fondazione di Comunità di Messina che ha per finalità la promozione di nuove imprese di economia civile; l’occupazione durevole sui territori di riferimento; l’inclusione sociale; il rafforzamento delle reti dell’economia sociale e solidale.
A Bari lo scorso 16 febbraio si sono chiusi i 5 incontri del Tavolo e si sta procedendo alla scrittura per integrare il PAL di cui la città era già dotata
Infine, nel capoluogo lombardo si sono svolti ben 10 incontri dei sottogruppi dedicati ai temi dell’abitare, della salute, del lavoro e di scuola e formazione, in cui gli stakeholder partecipanti si sono confrontati su criticità e possibili azioni e/o interventi da inserire nel PAL per favorire percorsi di inclusione e partecipazione delle comunità Rom e Sinte rispetto ai quattro temi. Il prossimo incontro in programma per la città di Milano, nel quale si discuterà di governance, è previsto per il 22 febbraio prossimo.
L’Azione “Interventi pilota per la creazione di tavoli e network di stakeholder coinvolti a diverso titolo con le comunità RSC, Rom Sinti e Camminanti, al fine di favorire la partecipazione dei Rom alla vita sociale, politica economica e civica” è promossa dall’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento Pari Opportunità, in qualità di beneficiario delle azioni di sistema previste dal PON Inclusione 2014-2020 ed è implementata dall’Associazione temporanea di imprese composta da NOVA Onlus, Consorzio Nazionale per l’Innovazione Sociale (capofila) e i partner Fondazione Casa della Carità Angelo Abriani, Associazione 21 Luglio e Fondazione Romanì Italia, con la supervisione del Dipartimento Pari Opportunità-UNAR.
Il progetto coinvolge otto Città metropolitane chiamate a redigere altrettanti Piani di Azione Locali sperimentali che comprendano specifici modelli di gestione finalizzati alla partecipazione dei Rom, dei Sinti e dei Camminanti alla vita sociale, politica, economica e civica del territorio, lavorando al contempo sulla diffusione di una metodologia efficace di programmazione partecipata che sia quindi esportabile. Gli interventi riguarderanno il superamento del disagio abitativo; l’inclusione sociosanitaria, scolastica e lavorativa; le relazioni con le istituzioni e con le altre componenti della comunità locale. Scopo principale del Piano di Azione è provare a superare le condizioni di emarginazione, individuando modalità e attività che possano favorire la piena inclusione della comunità Rom e una sua maggiore partecipazione alla vita sociale sul territorio cittadino.