Lunedì 29 novembre il progetto PAL “Interventi pilota per la creazione di tavoli e network di stakeholder coinvolti a diverso titolo con le comunità RSC, al fine di favorire la partecipazione dei Rom alla vita sociale, politica, economica e civica” è giunto alla conferenza finale.
L’evento, in modalità online su piattaforma Teams, è stato all’insegna del confronto reciproco per approfondire i principali risultati ottenuti e indirizzarsi verso nuove prospettive future, partendo dalle criticità incontrate, dai punti di forza e di debolezza delle molteplici azioni messe in atto.
Hanno partecipato all’incontro i referenti delle Amministrazioni Comunali beneficiarie delle azioni progettuali (Milano, Genova, Roma, Cagliari, Napoli, Bari, Catania, Messina), altre amministrazioni comunali e regionali interessate e diverse associazioni componenti la Piattaforma Nazionale Rom, Sinti e Camminanti.
Si è lavorato in otto Città metropolitane per giungere all’elaborazione, sotto forma di linee di policy, di un Piano di Azione locale che prevede quale condotta ogni Amministrazione, in sinergia con gli stakeholders territoriali, possa adottare per costruire percorsi di inclusione e partecipazione con interventi che possano apportare migliorie e superare situazioni di disagio abitativo e per l’inclusione sociosanitaria, scolastica e lavorativa. Scopo principale dei Piani di Azione è provare a superare le condizioni di emarginazione, individuando modalità e attività che possano favorire la piena inclusione della comunità Rom e una sua maggiore partecipazione alla vita sociale sul territorio cittadino.
«Questo progetto ambizioso non si chiude oggi, ma andrà avanti sotto altre formule e altre modalità, andando a incrociare una domanda che non è solo quella delle città metropolitane, ma anche quella dei comuni che in questi anni si sono misurati con la questione ed hanno attivato azioni di superamento, transizione e integrazione molto importanti – ha esordito Roberto Bortone dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR). – I risultati ci sono e le criticità e i problemi affrontati sono stati dei passi importanti che hanno rappresentato un elemento decisivo per la costruzione di una governance differente».
«È stato un lavoro molto lungo, reso possibile dalla straordinaria collaborazione tra lo staff di progetto e le amministrazioni che hanno deciso di partecipare attivamente a tutti i percorsi di costruzione di questi network, che hanno portato avanti i lavori nonostante questo periodo molto particolare», ha aggiunto Gianpietro Losapio, Direttore generale del Consorzio Nova.
Antonio Ciniero, docente dell’università del Salento e referente scientifico delle attività progettuali PAL, ha specificato che «siamo qui per delineare le principali esperienze maturate nell’ambito di questa progettualità particolarmente complessa, che ha avuto criticità ma che ha raggiunto risultati significativi rappresentando un cambio di rotta rispetto alle modalità con cui storicamente le amministrazioni pubbliche si sono approcciate alla presenza di Rom e Sinti».
Le principali finalità del progetto, così come emerso dalle valutazioni, hanno portato alla produzione di otto Piani di Azione Locale sperimentali in altrettante città metropolitane italiane finalizzati a favorire l’inclusione e la partecipazione delle comunità Rom e Sinte, lavorando al contempo sulla diffusione di una metodologia efficace di programmazione partecipata che sia quindi esportabile.
L’implementazione delle attività progettuali ha portato alla mappatura degli stakeholders locali e in tutte le città sono stati individuati oltre 200 attori tra referenti degli enti locali, rappresentanti politici e istituzionali. È stata realizzata un’indagine finalizzata a ricostruire le condizioni di inclusione ed esclusione dei gruppi Rom e Sinte presenti sul territorio nazionale.
Le amministrazioni hanno provveduto a istituire formalmente i Tavoli di lavoro, nei quali nel corso dei mesi si sono confrontati gli attori locali e le amministrazioni per giungere alla redazione dei PAL.
Ogni PAL contiene informazioni dettagliate relative ai contesti, le finalità e gli obiettivi da raggiungere, le indicazioni metodologiche per la governance e la gestione dei network locali, indicazioni metodologiche per il monitoraggio e la valutazione delle azioni che saranno implementate.
Nella realizzazione delle attività non sono mancate criticità e difficoltà, che hanno condizionato i lavori dei Tavoli, in alcuni casi rallentandoli, in altri rendendoli più complessi. Così come sottolineato dai presenti durante il dibattito, sono state riscontrate criticità legate alle tempistiche, a visioni stereotipate e pregiudiziali, a discontinuità amministrative, ed ancora all’elevato tasso di litigiosità, più che di conflitto, tra gli attori che prendevano parte ai tavoli; infatti, le maggiori forme di attrito si sono registrate soprattutto tra i diversi referenti dell’associazionismo locale. La pandemia da Covid-19 ha impattato a diversi livelli, rallentando le attività progettuali e rendendo necessaria una profonda revisione e riprogrammazione delle metodologie di intervento.
Se le criticità sono state tante, i risultati positivi non sono mancati. Tra i principali risultati ottenuti c’è quello di aver fatto in modo che sei tra le città metropolitane beneficiare delle azioni istituissero dei tavoli di confronto nei quali il tema delle presenze Rom sul territorio cittadino è stato affrontato in maniera sistematica e con una prospettiva di medio e lungo termine. Superando il tradizionale approccio appiattito sui temi detteti dalle continue emergenze.
L’insieme dei risultati ottenuti è significativo e rappresenta una rottura e un cambio di rotta rispetto al passato. Durante i lavori dei Tavoli sono state poste alcune importanti condizioni, che si potranno consolidare in futuro generando effetti con ricadute positive sulle condizioni di vita dei singoli solo nei prossimi anni, quando ogni Amministrazione adotterà il Piano redatto e implementerà effettivamente quanto in esso contenuto.
Per dare continuità alle proposte contenute nei PAL, nella prosecuzione delle azioni avviate con questa progettualità sarà importante dare continuità al lavoro di animazione delle reti locali costituite, coinvolgendole attivamente nelle attività. Le reti coinvolte rappresentano una risorsa straordinaria e uno dei fattori che può concorrere alla buona riuscita delle attività previste dai PAL.
Affinché si possano implementare le azioni previste, è importante che l’UNAR sostenga le Amministrazioni nell’accesso ai canali di finanziamento e nel lavoro di programmazione e implementazione delle attività. D’altro canto, ogni Amministrazione dovrà dotarsi di un sistema di monitoraggio e valutazione in itinere delle azioni previste nel PAL.
Ci si saluta, proiettati al futuro, con la convinzione di adottare una visione di sistema tesa a rafforzare la dimensione locale delle policy, costruendo un clima di reciproca fiducia, individuando così modalità e forme di coordinamento permanenti e strutturali.
L’Azione è stata promossa dall’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento Pari Opportunità, in qualità di beneficiario delle azioni di sistema previste dal PON Inclusione 2014-2020 ed è stata implementata dall’Associazione temporanea di imprese composta da NOVA Onlus, Consorzio Nazionale per l’Innovazione Sociale (capofila) e i partner Fondazione Casa della Carità Angelo Abriani, Associazione 21 Luglio e Fondazione Romanì Italia, con la supervisione del Dipartimento Pari Opportunità-UNAR.