Si costituisce anche a Napoli il tavolo di lavoro per l’elaborazione del Piano di Azione Locale (PAL) finalizzato a favorire l’integrazione delle Comunità Rom, Sinti e Caminanti.
Giovedì 20 febbraio 2020, nella Sala Pignatiello di Palazzo San Giacomo in piazza Municipio, è infatti previsto il primo incontro nell’ambito dell’Azione “Interventi pilota per la creazione di tavoli e network di stakeholder coinvolti a diverso titolo con le comunità RSC, Rom Sinti e Camminanti, al fine di favorire la partecipazione dei Rom alla vita sociale, politica, economica e civica”, promossa dall’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento Pari Opportunità, in qualità di beneficiario delle azioni di sistema previste dal PON Inclusione 2014-2020. L’Azione è implementata dall’Associazione temporanea di imprese composta da NOVA Onlus, Consorzio Nazionale per l’Innovazione Sociale (capofila) e i partner Fondazione Casa della Carità “Angelo Abriani”, Associazione 21 Luglio e Fondazione Romanì Italia, con la supervisione del Dipartimento Pari Opportunità-UNAR.
Il progetto coinvolge otto Città metropolitane – oltre a Napoli ci sono Bari, Cagliari, Genova, Messina, Milano, Catania e Roma – chiamate a redigere altrettanti Piani di Azione Locali sperimentali che comprendano specifici modelli di gestione finalizzati alla partecipazione dei Rom, dei Sinti e dei Camminanti alla vita sociale, politica, economica e civica del territorio, lavorando al contempo sulla diffusione di una metodologia efficace di programmazione partecipata che sia quindi esportabile. Gli interventi riguarderanno il superamento del disagio abitativo; l’inclusione sociosanitaria, scolastica e lavorativa; le relazioni con le istituzioni e con le altre componenti della comunità locale.
Secondo le ultime stime, nel capoluogo campano vivono circa 1380 persone tra Rom e Sinti, quasi tutti in condizioni di grave marginalità sociale e di forte precarietà abitativa.
La percentuale più alta è costituita da romeni (730) che abitano nella zona Est della città (Gianturco, Barra e Ponticelli). Pochi nuclei hanno case in affitto tra i quartieri di Forcella e della Sanità e nell’area di Porta Capuana. Circa 200 persone vivono in villaggi attrezzati e accoglienze, 450 in accampamenti spontanei, 76 nel Centro “Grazia Deledda” del quartiere di Soccavo. 600 sono gli slavi (serbi, macedoni e croati) e risiedono principalmente nel territorio di Napoli Nord (Scampia e Secondigliano): 250 in un villaggio attrezzato e 350 in accampamenti spontanei. Insieme ai gruppi più numerosi, vivono altre 50 persone di nazionalità bulgara, ungherese e italiana.
Scopo principale del Piano di Azione sarà individuare modalità e attività che possano favorire a tutti i livelli l’inclusione della comunità Rom e una sua maggiore partecipazione alla vita sociale sul territorio cittadino.