Nel mese di gennaio 2021 si sono svolti a Milano quattro tavoli tematici dedicati rispettivamente all’abitare, all’educazione, alla salute e al lavoro, durante i quali sono state discusse proposte da inserire nel PAL cittadino per facilitare l’inclusione e la partecipazione delle comunità Rom e Sinte.
In relazione al tema del Diritto all’abitare e accesso all’abitazione per le comunità rom e sinte, le azioni sviluppate sul territorio cittadino sono andate in una duplice direzione: da un lato si sono sperimentate, con risultati diversificati, alcune forme mirate di superamento di insediamenti, dall’altro si è sostenuto l’accesso di alcune famiglie ai diversi servizi abitativi presenti in città e ai diversi livelli del sistema di accoglienza per le persone in grave emergenza abitativa.
Dal confronto tra gli stakeholder è emersa la proposta di inserire nel PAL cittadino due tipologie di interventi: i primi volti a sviluppare specifiche progettualità che possano sostenere il superamento definitivo di logiche emergenziali e dei grandi insediamenti monoetnici e favorire l’accesso a una variegata offerta abitativa per le comunità Rom e Sinte; i secondi volti a sostenere l’accesso dei Rom e dei Sinti ad azioni mainstreaming che l’Amministrazione già sviluppa per i soggetti in condizione di vulnerabilità sociale, prevedendo, laddove utile, modifiche ai regolamenti comunali e/o alle prassi amministrative per rimuovere ostacoli specifici che incontra chi vive negli insediamenti.
Due anche le proposte in merito alla promozione della formazione professionale e dell’accesso al lavoro. Sono stati proposti interventi volti a sviluppare specifiche progettualità che possano sostenere l’inserimento lavorativo delle persone rom e sinte, con particolare attenzione alle categorie maggiormente vulnerabili quali donne, NEET e uomini disoccupati; e interventi che sostengano l’accesso dei rom e dei sinti ad azioni mainstreaming che l’Amministrazione ha già in atto.
Nell’ambito del Tavolo, si sono formati due gruppi di lavoro focalizzati su progettualità sviluppabili rispettivamente nell’ambito delle Cooperative Sociali B e coinvolgendo la Fondazione Welfare Ambrosiano. Si è valutata anche l’opportunità di prevedere uno specifico gruppo di lavoro dedicato all’inserimento lavorativo delle donne.
Per l’area della salute, si è ipotizzata innanzitutto un’azione di denuncia relativa alle gravi inadempienze che si riscontrano nella Regione Lombardia nei confronti dei cittadini comunitari indigenti e privi di residenza (non riconosciti titolari del codice ENI) e alle diverse barriere burocratiche che, nei fatti, impediscono, anche laddove possibile, percorsi di accesso e fruizione dei servizi sanitari. Inoltre, si punta a sviluppare percorsi di informazione/formazione volti a favorire l’accesso e la fruizione dei servizi sanitari, con particolare riferimento a quelli di medicina preventiva, dei vaccini, della salute riproduttiva e dell’area materno-infantile.
Infine, per quanto riguarda il diritto allo studio, tante sono state le proposte fatte per superare le numerose criticità. È necessario, fra le altre cose, affermare il principio che nella città di Milano, almeno per ciò che concerne la competenza comunale, il criterio per accesso, esenzioni e riduzioni di tutto ciò che concerne il “welfare scolastico” non sia la residenza ma l’iscrizione alla scuola dell’obbligo, ai servizi educativi 0-6 e alla formazione professionale; prevedere borse studio per i giovani in difficoltà economica che non possono iscriversi né accedere ad altri sistemi; promuovere formazione dei docenti e laboratori con gli alunni su Porrajmo e antiziganismo; favorire l’accesso ai servizi extrascolastici e a forme di scolarizzazione alternative; garantire per l’intera durata dell’anno scolastico un servizio di trasporto per gli insediamenti non collegati con mezzi pubblici.
Entro febbraio si riunirà, sempre a Milano, un tavolo trasversale nel quale si discuterà di governance e partecipazione delle comunità Rom e Sinte.